Ruminantia Mese è lo speciale di Ruminantia dedicato ad articoli di approfondimento relativi all’allevamento dei ruminanti. Si tratta di una sorta di rivista nella rivista in cui, con una cadenza mensile, sono pubblicati articoli di carattere tecnico-scientifico scritti da esperti del settore. Gli articoli sono suddivisi in sei sezioni: editoriale, genetica, sanità, ambiente e management, nutrizione ed economia.
Con questa raccolta, andremo a scoprire quali sono stati gli argomenti trattati nella sezione Sanità nel corso del 2015.
Quando l’istinto di suzione permane dopo lo svezzamento…… – Dicembre 2015
Può trattarsi di possibili conseguenze della presenza di uno o più soggetti che continuino a “succhiare” dopo lo svezzamento… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
La gestione del farmaco: esperienza e opportunità – Novembre 2015
Il farmaco veterinario è regolamentato dalla legge italiana da più di 20 anni. Il dibattito che si è aperto tra gli operatori negli anni 90 non è ancora completamente chiuso. La registrazione degli interventi terapeutici e la gestione della scorta sono argomenti che ancora dividono. Le parti coinvolte spesso vedono la registrazione come un atto esclusivamente burocratico, un accessorio al lavoro quotidiano. Eseguita da allevatore e veterinario solo quando si trova il tempo, perché obbligatoria, la sua mancata esecuzione può comportare sanzioni in caso di controlli. Nel tempo le coscienze sono diventate molto più sensibili ma le resistenze al cambiamento sono ancora molto forti… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Perchè interessarsi alla paratubercolosi? – Ottobre 2015
I motivi per cui ci si interessa della Paratubercolosi, anche detta Johne’s desease, nei grandi e piccoli ruminanti domestici che producono latte, sono sostanzialmente due. Il primo, e più importante, è che l’agente eziologico di questa malattia, il Mycobacteryum avium paratuberculosis (MAP) può contaminare il latte degli animali infetti e resiste alla pasteurizzazione, che solitamente viene fatta a 75° – 85° C per 10-15 secondi. Riguardo ciò la Food Standard Agency della Gran Bretagna, applicando il principio di precauzione, ha stabilito di aumentare il tempo di pasteurizzazione del latte a 25 secondi… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Scrapie – Settembre 2015
La Scrapie è una malattia infettiva neurodegenerativa che colpisce i piccoli ruminanti. Si caratterizza per l’andamento cronico, il lungo periodo di incubazione e l’esito sempre letale. Viene classificata nel gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE), o malattie da Prione, patologie caratterizzate da un accumulo a livello di Sistema Nervoso Centrale (SNC) di una isoforma patologica specie-specifica (PrP sc) della proteina prionica (PrPc) normalmente presente. La PrPsc può essere rilevata anche a livello di Sistema Linforeticolare (LRS) e altri organi e fluidi… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Impiego combinato di parametri clinici, zootecnici ed immunologici per una diagnosi precoce e/o predittiva delle affezioni delle bovine da latte nel periparto – Agosto 2015
Il parto e l’avvio di una nuova lattazione impongono sollecitazioni fisiologiche tremende ai meccanismi omeostatici della bovina da latte (Bertoni e Trevisi, 1997; Goff e Horst, 1997). Quale risultato, la transizione dallo stato di gravidanza e di non lattazione a quello di non gravidanza e lattazione si traduce sovente in un’esperienza disastrosa per la bovina (Drackley, 1999). Questo è confermato dall’incidenza delle affezioni che raggiunge il suo acme proprio nel periodo di transizione (fase che include le ultime 3 settimane di gravidanza e le prime 3 di lattazione) e nel periodo immediatamente successivo. Il rischio è elevato tanto per le forme tipiche del periparto (ritenzione di placenta, collasso puerperale, acetonemia o chetosi primaria, steatosi epatica, metrite, dislocazione abomasale), quanto per le altre affezioni (mastiti, zoppie, turbe intestinali, virosi ecc.)… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
La ritenzione di placenta – Luglio 2015
La ritenzione di placenta della vacca da latte rientra nel vasto gruppo delle malattie metaboliche ossia quelle patologie dovute ad una alterazione del metabolismo. Normalmente la placenta viene espulsa 6 ore dopo il parto. Molti autori concordano nel definire “ritenzione di placenta” quando essa non viene espulsa dopo 12 ore, anche se esiste una variabilità fisiologica se ciò avviene tra le 12 e le 24 ore. L’incidenza in allevamento è tra il 3% e il 12% e probabilmente esiste un andamento stagionale. Generalmente colpisce gruppi di animali, a testimonianza del fatto che spesso i fattori eziologici e di rischio intervengono collettivamente. Il danno che essa provoca alle bovine è piuttosto grave. Ne risulterà un aumento del rischio di metriti puerperali, endometriti, chetosi e mastiti… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Approccio gestionale alla diarrea neonatale del vitello – Giugno 2015
La diarrea è un sintomo molto importante che deve essere tenuto in grande considerazione visto che, nei casi più gravi, può avere un’evoluzione clinica molto rapida ed un esito fatale. Con il termine diarrea si intende l’emissione nelle feci di una quantità di sostanza secca pari o inferiore al 15%, rispetto al contenuto idrico pari o superiore all’ 85%. La diarrea, per definizione, puo’ essere sintomo di un’infiammazione intestinale, così come puo’ essere l’espressione di un disturbo funzionale non infiammatorio… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Mastiti: aspetti gestionali – Maggio 2015
In questa particolare fase storica dell’allevamento della bovina da latte, il reddito aziendale è notevolmente ridotto ed il costo della mastite contribuisce in maniera significativa a ridurre tale reddito. Come riportato da alcuni Autori e verificato anche durante la nostra attività di assistenza tecnica alle produzioni primarie, ad oggi le terapie della mastite sono gestite nella maggior parte dei casi dall’allevatore. Obiettivo di questa breve relazione è quello di sensibilizzare gli allevatori nel coinvolgere maggiormente i medici veterinari aziendali nella gestione della sanità della mammella, attraverso la stesura di protocolli d’intervento basati su una raccolta preliminare di dati aziendali (storico aziendale relativo alla sanità della mammella)… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Il risanamento da Staphylococcus aureus: l’esperienza dell’azienda Maccarese – Aprile 2015
Staphylococcus aureus è il principale agente di mastite contagiosa nella bovina da latte. Compare in forma lieve con occasionali episodi a carattere acuto al momento del parto, con il procedere della lattazione prevale la forma sub-clinica associata ad incrementi del contenuto cellulare e riduzione della produzione lattea stimata da 150 a 300 l per vacca. Sia le forme cliniche che quelle subcliniche possono esitare in una cronicizzazione dell’infezione con lesioni irreversibili alla ghiandola mammaria. Il trattamento farmacologico in lattazione ha scarse probabilità di successo: 25% per le forme cliniche, 40% per le forme sub-cliniche… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
La consanguineità e le sue conseguenze sulle produzioni animali Ho – Marzo 2015
La consanguineità è da sempre un argomento sul quale una grande categoria di discipline, dalla medicina alla genetica, hanno concentrato la loro attenzione. Dal punto di vista degli animali da allevamento tale tematica ha assunto nel tempo un interesse crescente attribuibile alle conseguenze che essa comporta a livello produttivo e riproduttivo. Secondo la definizione di Falconer (1996) per consanguineità si intende l’accoppiamento fra individui che sono imparentati fra loro grazie ad antenati in comune. In tale situazione il maschio e la femmina, con copie di uno stesso gene derivante dall’antenato comune, che si accoppino, possono passare tali copie alla discendenza, che sarà formata quindi da individui consanguinei… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Le mastiti alterano l’efficienza riproduttiva e riducono il tasso di concepimento nella bovina da latte – Febbraio 2015
Le mastiti hanno un’incidenza molto elevata nell’allevamento della bovina da latte con circa il 20-40% degli animali che presenta infezioni batteriche della mammella, molto spesso in forma subclinica. Tradizionalmente, le mastiti sono state associate a calo produttivo e peggioramento della qualità del latte, ad aumento delle spese per l’acquisto di farmaci e ad aumento del rischio di contrazione di altre malattie e di riforma anticipata. Oltre alle perdite economiche va inoltre considerato l’impatto che le mastiti hanno sul benessere animale, sull’uso di antibiotici e sull’immagine degli allevamenti presso l’opinione pubblica… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
Gestione sanitaria dell’allevamento ovino da latte – Gennaio 2015
Anche l’allevamento della pecora da latte inizia a destare interesse in considerazione dell’aumentata richiesta di prodotti lattiero caseari da parte del mercato nazionale ed internazionale. Al di fuori della Sardegna, area regina e maestra con la realtà della pecora Sarda, esistono allevamenti di medie e grandi dimensioni che trasformano il latte in prodotto o lo consegnano a caseifici industriali. Ad eccezione dell’arco alpino, l’allevamento ovino è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!
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