L’INAIL ha pubblicato un documento dal titolo “Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche” con l’obiettivo di fornire informazioni sulle misure di prevenzione e protezione correlate a questo tema per la tutela della salute degli operatori del settore.
Il testo presenta una sezione generale riguardante la normativa vigente in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs. 81/2008 e s.m.i.), le sue applicazioni e i soggetti coinvolti, i concetti di rischio, pericolo e danno, la valutazione del rischio. Segue una sezione tecnica con alcune indicazioni sulle misure di prevenzione e protezione che possono essere attuate, la descrizione delle principali caratteristiche degli agenti biologici più frequentemente riscontrabili nel settore agro-zootecnico e dei loro effetti sulla salute redatta in specifiche schede distinte in base alle diverse attività lavorative. Si è scelto di prendere in considerazione solo gli agenti biologici con maggiore incidenza nel settore agrozootecnico in ambito nazionale ed unicamente le loro modalità di trasmissione a rischio di esposizione occupazionale.
Nel settore agro-zootecnico e forestale, infatti, sono diversi i fattori che possono favorire lo sviluppo e la diffusione di agenti biologici: il tipo di attività, il processo o la fase lavorativa, le materie prime utilizzate, il cattivo funzionamento e la manutenzione degli impianti di ventilazione, il microclima, le scarse condizioni igienico-ambientali, il contatto diretto e/o indiretto con fluidi biologici animali, la presenza ed il numero di occupanti. Questi ultimi fattori di rischio sono quelli che maggiormente favoriscono la trasmissione di microrganismi al lavoratore.
Oltre alla difficoltà oggettiva nell’individuazione delle precise modalità di contagio da agenti biologici, nella misurazione ambientale dei microrganismi e nella stima di contaminazione microbica relativa a differenti ambiti lavorativi, secondo l’INAIL, si osserva spesso la mancanza di un’adeguata opera di prevenzione dai rischi lavorativi, per una serie di motivazioni. Molte aziende agro-zootecniche sono a gestione familiare, e questo comporta la difficoltà di accesso alle risorse, al supporto di figure professionali della prevenzione, ai percorsi di informazione e formazione sui rischi lavorativi e alla realizzazione dei programmi di immunoprofilassi.
Inoltre i dati relativi alle malattie professionali denunciate risultano non indicativi riguardo il rischio biologico, per diverse cause. Il lungo periodo che può intercorrere tra l’esposizione all’agente biologico e la manifestazione della malattia, la difficile identificazione in modo certo del nesso causale tra l’esposizione e la malattia. Il lungo periodo nella manifestazione della malattia può interferire, non solo sull’individuazione delle modalità di esposizione ma, in caso di lavoratori per conto terzi, sulla identificazione dell’azienda o del comparto produttivo nei quali si è verificata l’esposizione. A questo si aggiungono i fattori individuali quali stile di vita, patologie pregresse o in atto, età e sesso che possono rendere il soggetto particolarmente suscettibile ad alcune infezioni. Non ultima è da considerare la difficoltà di effettuare una sorveglianza sanitaria standardizzabile rispetto ad altri settori a causa della variabilità delle tipologie produttive, la prevalenza di particolari realtà aziendali (imprese familiari, coltivatori diretti, società agricole semplici), il lavoro stagionale, la presenza di molti lavoratori extracomunitari.
A seguito di tutte queste riflessioni, e in considerazione del fatto che nei primi 10 mesi del 2021 nel settore agricolo si sono registrati 22.766 infortuni sul lavoro denunciati (+1,4%), 7.541 casi di denunce per malattie professionali (+20,8%) e 112 denunce di casi mortali (+19,1%), il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), il Dipartimento di medicina epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) e Inail Ascoli Piceno hanno avviato un progetto concertato nell’ambito del quale è stato redatto questo testo di cui sopra per promuovere la salvaguardia della propria e della altrui salute nel rispetto della normativa vigente in materia (d.lgs. 81/2008 e s.m.i.).
Per scaricare la pubblicazione completa cliccare qui.
Fonte: INAIL
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