Quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, settore fondamentale per l’economia regionale e il Made in Italy, grazie a eccellenze e prodotti unici al mondo.
Ammontano infatti a 913,2 milioni di euro i fondi per il Piano di sviluppo rurale da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni).
Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027.
La Giunta regionale ha definito progetti e priorità di utilizzo dei fondi, approvando la delibera sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027.
Tre le macro-aree di intervento:
- competitività,
- reddito delle imprese,
- buona occupazione, cui andranno 286 milioni di euro (31,33% del totale);
- sostenibilità ambientale dei processi produttivi e delle colture, 404 milioni, pari al 44,25% delle risorse, e quindi la quota maggiore,
- sviluppo equilibrato dei territori, a partire dalle aree montane e interne, con 149 milioni di euro (16,32%),
- innovazione digitale in agricoltura a tutte le aree di intervento, per le quali sono disponibili 51 milioni (5,58%).
Gli obiettivi del nuovo Piano
Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dai nuovi obiettivi del Piano di sviluppo rurale? Il documento prevede tre aree principali di intervento: competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una trasversale che riguarda la sfida digitale in agricoltura e l’innovazione nelle aree rurali che interessa tutti i capitoli del Programma.
Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, il 31,33 % del totale, di cui 176 milioni per investimenti che attiveranno interventi privati per altri 216 milioni di euro.
Il secondo, che riguarda la sostenibilità ambientale, ha una dotazione di oltre 404 milioni di euro, pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale che attivano oltre 26 milioni di investimenti privati.
Per il terzo cardine del piano, lo sviluppo equilibrato dei territori, le risorse ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali.
Le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale in agricoltura e nelle aree rurali sono trasversali a tutte le aree di intervento. Vanno sotto l’etichetta di Akis (Agricultural knowledge and innovation system) e hanno un budget complessivo di circa 51 milioni di euro, pari al 5,58% delle risorse totali.
L’iter del Piano
Il provvedimento è atteso ora in Assemblea legislativa: prima l’iter in Commissione quindi l’approdo in Aula per l’esame definitivo. Sarà poi trasmesso al ministero delle Politiche agricole e successivamente inviato alla Commissione europea per l’approvazione finale, possibile già entro l’anno.
Con questo atto la Giunta chiude la programmazione relativa ai fondi europei per il nuovo settennato, dopo aver già ottenuto il via libera da Bruxelles ai Programmi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) Plus.
Nell’elaborare la propria strategia, la Regione ha tenuto conto del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza (Pnrr), che, in un’ottica di sostenibilità globale, destina risorse straordinarie ai settori agricolo, agroalimentare e dello sviluppo del territorio (oltre 10 miliardi di euro a livello nazionale).
Fonte: Regione Emilia Romagna
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