Uno studio brasiliano recentemente pubblicato sulla rivista Research in Veterinary Science ha valutato l’effetto dell’aggiunta nella dieta di glicerina grezza su performance, fermentazione ruminale, qualità e profilo degli acidi grassi della carne bovina attraverso una meta-analisi.
Nell’attuale panorama politico, la riduzione della dipendenza dall’utilizzo di combustibili fossili è diventata un parametro importante per uno sviluppo sostenibile, fatto che ha stimolato l’impiego di fonti alternative come il biodiesel. Il biodiesel viene considerato una delle migliori alternative ai combustibili fossili, tuttavia, per ogni 100 kg di biodiesel prodotto, vengono generati 10 kg di glicerina grezza come sottoprodotto.
Il glicerolo (propano-1,2,3-triolo), componente principale della glicerina grezza (~800 g/kg), è un composto organico appartenente al gruppo degli alcoli, liquido ad una temperatura di 25◦ C, igroscopico, inodore, viscoso e dal sapore dolce (IUPAC, 2018), che lo rende un ottimo ingrediente per l’alimentazione degli animali. Poiché la glicerina grezza ha un elevato contenuto energetico, la sua strategia di utilizzo nell’alimentazione animale è principalmente quella di andare a sostituire gli ingredienti più comunemente utilizzati, come la granella di mais. Inoltre, è una pratica sostenibile, visto che non entra in competizione con il cibo destinato all’uomo e riduce il volume dei rifiuti organici rilasciati nell’ambiente.
Nei bovini da carne, diversi studi hanno valutato l’effetto della glicerina grezza sulle performance degli animali e sulla qualità della carne bovina ottenendo buone risposte, tuttavia, ci sono ancora alcuni risultati controversi e inconcludenti. Ad esempio, l’aggiunta di glicerina grezza ha portato ad una diminuzione della concentrazione di acidi grassi saturi, nonché ad una diminuzione del rapporto acidi grassi omega-6/omega-3 nella carne. Tuttavia, in altri studi il suo utilizzo non ha evidenziato alcun effetto sul profilo degli acidi grassi insaturi o sui parametri della carcassa. Queste variazioni nella concentrazione lipidica, e nel profilo degli acidi grassi, possono essere associate a fattori quali il gruppo genetico, l’età dell’animale o il periodo di somministrazione con l’alimento. È stata anche osservata una riduzione della bioidrogenazione ruminale quando la glicerina grezza è stata aggiunta alla dieta dei bovini da carne. Tuttavia, secondo Krueger et al. (2010) questa diminuzione sarebbe maggiormente correlata al periodo di somministrazione, dal momento che la somministrazione di glicerina con la dieta, con il passare del tempo, può far aumentare la popolazione di microrganismi fermentanti il glicerolo, modificando così il tasso di accumulo degli acidi grassi ruminali, nonché la loro attività di saturazione (bioidrogenazione). Un altro fattore che influenza queste risposte sono i livelli di aggiunta di glicerina grezza nella dieta. Carvalho et al. (2014), che hanno aggiunto il 18% della DM di glicerina grezza nelle diete per gli agnelli, hanno osservato una diminuzione dell’umidità della carne nonché un aumento del tenore di grasso della carne e dei valori luminosità (L*), indice del rosso (a*) e indice del giallo (b*). In altri studi, l’aggiunta fino al 10% della DM di glicerina grezza nella dieta dei bovini ha ridotto linearmente lo spessore del grasso sottocutaneo. Tuttavia, utilizzando la stessa aggiunta (10% della DM) nella dieta per bovini da carne, Lage et al. (2014) non hanno osservato alcun effetto sui parametri della carcassa e sul profilo degli acidi grassi.
Va detto che l’effetto di altri fattori come razza, quantitativo aggiunto di glicerina, periodo di trattamento e sistema di alimentazione (pascolo o TMR) sulla variabilità delle risposte relative alle caratteristiche della carcassa e alla composizione della carne, è ancora poco studiato. In questo contesto, l’ipotesi formulata da un team di ricercatori brasiliani è che fattori quali razza, livello di aggiunta e periodo di trattamento abbiano effetti sulle caratteristiche fisico-chimiche e sul profilo degli acidi grassi della carne bovina. Per questo è stato utilizzato un approccio meta-analitico (basato sul raggruppamento di diversi studi che erano già stati pubblicati) che consente una valutazione affidabile delle risposte con elevata variabilità, in quanto è più accurato rispetto al singolo esperimento e consente una maggiore precisione nella valutazione dell’effetto del trattamento. Inoltre, è possibile isolare l’effetto del trattamento su diverse “covariate” (es. razza, livello di aggiunta nella dieta e periodo di trattamento), che sono causa di variabilità nelle risposte. In questo senso, l’obiettivo consisteva nel valutare mediante un approccio meta-analitico l’effetto dell’utilizzo della glicerina grezza sulla composizione fisico-chimica della carne, sulle performance degli animali e sulle caratteristiche della fermentazione ruminale e del metabolismo nei bovini da carne.
I dati provenienti da quarantotto pubblicazioni sottoposte a peer review con 170 tipologie di trattamento sono stati inclusi nel set di dati. L’effetto della glicerina nella dieta è stato valutato esaminando le differenze delle medie ponderate (WMD) tra il trattamento con glicerina (diete contenenti glicerina grezza) e la dieta di controllo (senza glicerina grezza). L’eterogeneità è stata valutata mediante meta-regressione e analisi di sottogruppi impiegando il tipo genetico, il periodo di trattamento, la glicerina grezza nella dieta (g/kg DM), i sistemi di alimentazione (al pascolo o razione mista totale) e il concentrato presente nella dieta (g/kg DM).
L’aggiunta di glicerina grezza non ha avuto alcun effetto sull’incremento medio giornaliero, ma ha aumentato l’efficienza alimentare del 3.15%, riducendo al contempo lo spessore del grasso sottocutaneo del 3.13%. L’aggiunta di glicerina grezza ha fatto diminuire il colesterolo della carne del 9.13% e gli acidi grassi saturi totali dell’1.05%, mentre ha fatto aumentare gli acidi grassi insaturi totali (2.02%) e i monoinsaturi (3.17%). Tuttavia, non ha influito sulle concentrazioni di acido linoleico coniugato e di omega-3. Le aggiunte di glicerina grezza fino a 200 g/kg DM non hanno promosso la comparsa di effetti negativi sulle performance degli animali, sulla carcassa e sulle caratteristiche fisico-chimiche della carne ma hanno favorito un aumento degli acidi monoinsaturi totali (1.73%), dell’acido oleico (12.29 mg) e dell’acido palmitoleico (1.24 mg), riducendo al contempo l’acido miristico (3.08 mg) e l’acido stearico (12.00 mg) presenti nella carne di bovino.
Tratto da: “The effect of dietary inclusion of crude glycerin on performance, ruminal fermentation, meat quality and fatty acid profile of beef cattle: Meta-analysis“, di Rodrigo de Nazaré Santos Torresa, João Pedro Amaral Bertocoa, Maria Carolina Gonçalves Arrudaa, Larissa de Melo Coelhoa, Josimaria Regina Paschoalotob, Jane Maria Bertocco Ezequiela, Marco Tulio Costa Almeidac, e pubblicato su Research in Veterinary Science (https://doi.org/10.1016/j.rvsc.2021.08.019).
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