Origine e diffusione
La razza bovina Charolaise è originaria della Charolle (nella Saône-et-Loire), una regione situata nel sud della Francia, in cui viene allevata dal XVIII secolo. Grazie alle sue doti di rusticità ed acclimatazione si è diffusa in tutto il mondo e viene utilizzata anche come razza incrociante. In passato, la Charolaise era una razza “a duplice attitudine” (lavoro e carne), ma già dalla fine del XIX secolo è stata avviata la selezione genetica indirizzata al miglioramento dell’attitudine per la produzione di carne.
Questa razza viene apprezzata molto dagli allevatori di tutto il mondo, non solo per la sua ottima adattabilità ai diversi sistemi di allevamento e climi, ma anche per il suo comportamento docile. Quest’ultima caratteristica permette una migliore movimentazione degli animali allevati, specialmente in un allevamento di tipo estensivo. Il classico sistema di allevamento secondo la linea vacca-vitello esalta una seconda caratteristica pregevole della razza: quella di essere una eccellente pascolatrice. Una peculiarità della Charolaise è che possiede un’elevata capacità di ingestione di foraggi grossolani e di scarsa qualità, che spesso è molto inferiore nelle altre razze. Questa sua capacità gli permette di essere allevata su pascoli poveri consentendo il controllo delle piante infestanti.
Associazione Allevatori
L’Associazione Nazionale degli Allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italiane (ANACLI) è stata legalmente costituita nel 1985. La sede legale è situata a Roma, in Via Ventiquattro Maggio 44/45. ANACLI detiene il Libro Genealogico delle razze Limousine e Charolaise istituito nel 1999 dal Mipaaf. Tutte le attività dell’associazione, come la valorizzazione, la tutela della razza, le valutazioni morfologiche ed il programma genetico, sono regolate da uno Statuto e gestite dagli Organi sociali.
Consistenza
In Italia, i bovini di razza Charolaise vengono allevati soprattutto nelle regioni Sicilia, Lazio e Sardegna (Figure 1 e 2). Al 2020 queste regioni contavano rispettivamente 324, 107, 85 allevamenti. Nello specifico, il totale delle vacche allevate è di 11.033 capi (Figura 3 e 4). I dati riportati in seguito sono aggiornati all’anno 2020 e si riferiscono solo ai capi iscritti al Libro Genealogico (Fonte: ANACLI).
Caratteristiche morfologiche
I bovini Charolaise sono di taglia medio-grande e presentano forme armoniche, grande sviluppo muscolare e scheletro leggero. Il colore del mantello è bianco, tendente al crema ed uniforme. La cute è depigmentata e fine. La testa è corta, larga e piatta, con una fronte ampia, occhi sporgenti e bocca grande. Le corna sono rotonde, allungate e bianche. Le orecchie sono sottili e presentano pochi peli. La coda presenta un ciuffo sottile di peli. Riguardo la corporatura: gli arti sono corti e tozzi; il petto è profondo e le costole si fondono con la spalla; la schiena è forte ed orizzontale ed i fianchi sono larghi. Anche il collo ed il petto sono muscolosi e “pieni”. La robustezza scheletrica è un prezioso retaggio del suo passato di razza da lavoro.
Femmine: il peso varia da 700 a 1200 kg. L’altezza media al garrese è di 140 cm. Le vacche possiedono spiccate qualità materne. Partoriscono facilmente (92% di parti facili) ed il tasso di gemellarità è abbastanza frequente (4%). La vacca Charolaise è nota anche per la sua produzione di latte, infatti è stato registrato che produce in media 7 litri di latte al giorno. Il latte, esclusivamente destinato al vitello, ne consente un accrescimento ottimale fino allo svezzamento a 6-7 mesi.
Maschi: il peso varia da 1000 a 1700 kg. L’altezza media al garrese è di 150 cm. I tori sono in grado di conseguire incrementi medi giornalieri dell’ordine di 1250 grammi.
La razza Charolais è nota anche per la sua notevole crescita, caratterizzata da un grande sviluppo muscolare (elevate capacità sarcopoietiche). Un vitello incrementa di 1,1 kg al giorno per i primi 120 giorni; durante il periodo dell’ingrasso la sviluppo raggiunge i 2,2 kg al giorno.
Attitudine – Produzione di carne
In generale, i bovini Charolaise presentano un’eccellente ripartizione della carne nelle varie parti del corpo. La resa al macello è generalmente superiore al 62%. La resa in carne è favorita da una scarsa presenza di tessuto osseo poichè lo scheletro, seppur robusto, è piuttosto fine e leggero. La maggior parte della carne deriva dai vitelloni di 16-18 mesi dal peso di 600-650 kg, ma si ottiene anche dalle altre categorie di animali come quelli a fine carriera o meticci.
Qualità gustative della carne. Quella della Charolaise è una carne di alta qualità, magra e con un contenuto di grassi di circa il 5%. Risulta tenera, saporita, con un equilibrato grasso di marezzatura che le conferisce una particolare succulenza; nel complesso si tratta di carni che, dal punto di vista organolettico, sono del tutto simili a quelle prodotte dalla Limousine (Wulf et al., 1996). Il colore è tendenzialmente più chiaro rispetto a quello di altre razze (anche se derivata da animali allevati in allevamento semi-estensivo) e questo aumenta il livello di gradimento dei consumatori.
La Charolaise, grazie alla sua grande capacità di ingestione di foraggi grossolani e di scarsa qualità, riesce in ogni caso a produrre carne tenera e marmorizzata.
Miglioramento genetico
La Charolaise è conosciuta anche come razza incrociante. I tori Charolaise vengono utilizzati per gli incroci con vacche “da latte”, ma anche con altre razze “da carne”. Ad esempio, segnaliamo gli incroci Ch. X Frisona, Ch. X Maremmana, Ch. X Chianina; anche quelli con lo Zebù per la formazione di razze tauroindiche. I vantaggi di tali incroci sono molto interessanti: il toro Charolaise attraverso l’eterosi aumenta di molto l’icremento ponderale dei vitelli (con un miglioramento di questo potenziale di circa il 10%); l’altra caratteristica importante che si ottiene riguarda la conformazione dei vitelli. Il toro trasmette con molta facilità le sue caratteristiche carnaiole.
Per esempio, in Italia, gli allevatori di vacche Maremmane spesso utilizzano i tori Charolaise nell’allevamento brado per tutto l’anno, in ambienti a volte ostili dal punto di vista climatico e pedologico.
Indici genetici
Per la razza Charolaise è stata introdotta una prima valutazione genetica per il carattere peso ed è stato definito un Indice Aggregato Accrescimento, denominato IACC.
Valutazione Genetica Peso a 120, 210 e 365 giorni
La valutazione genetica per le caratteristiche di accrescimento è stata modificata per adattarla meglio agli standard internazionali e renderla più informativa. Il periodo considerato va dai 30 ai 365 giorni, includendo i 3 momenti diversi della fase di crescita di un soggetto: dai 30 ai 120 giorni di vita, dai 120 ai 210, e dai 210 ai 365 giorni (figura 1). Questo periodo è una fase fondamentale sia per i riproduttori (maschi o femmine) che per gli animali terminali. I riproduttori dovranno trasmettere le loro caratteristiche positive alla futura generazione, mentre i soggetti terminali dovranno esprimere al massimo la caratteristiche selezionate. Poichè il potenziale genetico di un soggetto può non essere lo stesso nelle diverse fasi (animali precoci o tardivi), mettere a disposizione dell’allevatore queste informazioni rappresenta un supporto nella scelta dei capi migliori per il proprio allevamento.
In pratica, per calcolare questa nuova valutazione genetica, le 3 fasi sono state considerate come 3 caratteri diversi analizzati applicando un modello multicarattere, in cui si analizzano contemporaneamente più caratteri, sfruttando le correlazioni genetiche esistenti tra loro. Questo metodo fornisce così una maggiore attendibilità del dato ottenuto e la possibilità di stimare un indice genetico anche nel caso in cui un soggetto non presenti dati per uno dei 3 caratteri. Inoltre, il calcolo esclude gli effetti “fissi”, ovvero le variazioni non genetiche che influenzano le performance dell’animale. Questi effetti sono: l’età dell’animale al momento della pesata, il sesso, il parto gemellare, i gruppi di animali contemporanei (bovini nati nella stessa azienda e pesati nello stesso periodo) e l’età della madre. Ogni animale avrà quindi 3 valori genetici (EBV) per il periodo 30-120, 120-210 e 210-365 giorni. I 3 indici saranno espressi su una scala con media 100 (deviazione standard 10) e la base genetica sarà composta dalle pesate dei bovini nati tra il 2011 ed il 2015.
Precisazioni. I caratteri morfologici non sono stati ancora inseriti nell’indice aggregato (Indice Aggregato Accrescimento). L’IPM (Indice aggregato Produzione e Morfologia) è stato introdotto successivamente a quello della Limousine e quindi gli eventuali risultati sul trend potrebbero risultare meno evidenti.
Indice aggregato Accrescimento (IACC)
Le diverse informazioni disponibili con i singoli indici saranno sintetizzate in un Indice Aggregato Accrescimento (IACC). Questo sarà composto per il 50% dall’indice peso a 30-120 giorni e per il restante 50% dall’indice peso a 120-210 giorni.
Per approfondire l’argomento, consulta i trend genetici della Charolaise.
Per il materiale aggiornato e per le foto della razza, ringraziamo ANACLI.
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