Si sono concluse da poche settimane le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, fiore all’occhiello del circuito fieristico cremonese e punto di riferimento nel settore, giunto ormai alla 77esima edizione.

Numeri da record: 120 allevamenti iscritti provenienti da 8 Paesi, un numero di visitatori che non ha risentito dei due anni di pandemia, soddisfazione da parte degli allevatori presenti per l’organizzazione e l’attenzione posta al benessere animale in ogni fase della Fiera.

Non poteva esserci altra sede per una manifestazione sulla zootecnia ad alta redditività. Cremona è infatti storicamente patria dell’allevamento della razza Frisona, sede dell’ANAFIBJ, associazione nata per la tutela, selezione e valorizzazione delle Razze Frisona, Bruna e Jersey italiana con una storia e una tradizione antica.

La ricchezza del territorio cremonese non si ferma però solo alla produzione primaria, continua anche nella successiva trasformazione del latte in latte alimentare e in prodotti caseari.

Quello di Cremona è il terzo polo della Lombardia per numero di marchi DOP e IGP. A dirlo è un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi basata sugli elenchi del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali degli anni scorsi.

Sono ben 6 le DOP casearie riconosciute sul territorio provinciale: Gorgonzola, Grana Padano, Provolone Valpadana, Taleggio, Quartirolo Lombardo e Salva Cremasco.

Una menzione merita anche il Pannerone, che viene tradizionalmente definito lodigiano (ci sono tracce già dal periodo napoleonico), che in realtà già a partire dai primi anni del ‘900 si produceva a Pandino, Comune a nord di Cremona.

Questo piccolo centro è oggi rinomato non per la sola produzione di Pannerone, ma anche per la presenza sul suo territorio di una scuola casearia che, con il college annesso, richiama studenti da ogni parte d’Italia. Una scuola di alta formazione che risponde alle esigenze delle aziende di trasformazione del latte e permette ai ragazzi di trovare un lavoro gratificante e altamente specializzato.

A testimonianza della vocazione agricola volta alla produzione di latte e successiva trasformazione, Pandino è da poco entrata nel progetto “Eco-museo” della Provincia di Cremona. Fanno parte di questo Ecomuseo, fruibile da tutti all’aperto, i cosiddetti prati stabili, cioè quelle superfici agricole con un ciclo colturale superiore a dieci anni. A differenza dei terreni seminativi, il prato stabile ha una superficie erbosa costituita da molte specie erbacee, gestite solo attraverso concimazione e sfalcio. Nel circondario di Pandino i prati stabili caratterizzano il territorio e sono un sistema d’elezione per la produzione di fieno per la nutrizione animale.

Tutte queste peculiarità della provincia di Cremona sono raccordate dalla Strada del Gusto Cremonese nella terra di Stradivari, un’associazione che raccoglie 90 soci fra ristoratori, agriturismi, enti pubblici, consorzi ed aziende private che hanno lo scopo di promuovere le eccellenze del territorio e di andare sempre di più verso prodotti sostenibili e di qualità.